Fatti recenti che coinvolgono una giovane atleta milanese, praticante di K1 ( disciplina che utilizza tecniche con arti superiori boxe e arti inferiori calci e ginocchiate) costretta a difendersi utilizzando la sua esperienza di sport da ring nei confronti di un aggressore che la minacciava di utilizzare un coltello... ciò che resta un punto fermo non è solo la tecnica che ha utilizzato la giovane è il rilievo della componente emotiva che l'ha spinta a reagire con decisione ed impeto è l'importanza della sicurezza che scaturisce l'esperienza accumulata in ore ed ore di addestramento, nel tempo dedicato alle esecuzioni al sacco, nel tempo dedicato allo sparring......
Dedizione all'addestramento, perseveranza, fiducia nelle proprie capacità, che in casi estremi si manifesta quasi inaspettatamente in un flusso di esecuzione che quasi sorprende chi ne è l'esecutore.... come sostenuto dai teorici del combattimento reale la ripetizione delle tecniche rende la coscienza libera....
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